
Fatturazione Elettronica: siamo pronti… a cambiare!
- On 20 Novembre, 2018
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Già da tempo si sente parlare di fatturazione elettronica. I più sono corsi ai ripari adeguando il proprio sistema a tale gestione e scegliendo il sistema di interscambio più congeniale per le proprie esigenze (numerosità di fatture, possibilità di gestire web services o pec, ecc.), potendo scegliere tra una vasta lista di provider che offrono servizi di invio e conservazione.
Anche Microsoft Dynamics NAV ha a disposizione le necessarie funzioni per esportare ed importare i documenti (Fatture/Note Credito di Vendita e di Acquisto) in formato XML secondo lo standard definito, mediante dialogo con lo SDI o con le piattaforme dei principali intermediari nazionali.
La semplicità e la completezza del dato fornito, però, hanno mosso il Garante della privacy in quanto, la fatturazione elettronica, così come è stata regolata dall’Agenzia delle Entrate, mette a rischio la privacy.
La nota del Garante privacy all’Agenzia delle entrate, pubblicata solo qualche giorno fa, invita chiaramente l’Agenzia a rivedere la regolamentazione di tale processo con estrema urgenza.
Le procedure attuali, infatti, non sono conformi con il quadro normativo italiano ed europeo in tema di trattamento dei dati personali. Il campanello d’allarme che ha generato il caos, è legato al fatto che secondo le nuove disposizioni, l’Agenzia, dopo aver recapitato le fatture attraverso il sistema di interscambio (SDI) tra gli operatori economici e i contribuenti, dovrebbe archiviare e utilizzare i dati anche a fini di controllo. Il problema è che non saranno archiviati solo i dati obbligatori a fini fiscali, ma la fattura vera e propria, che contiene tutte le informazioni di dettaglio. Ad esempio le abitudini e le tipologie di consumo legate alla fornitura di servizi energetici e di telecomunicazioni (es. regolarità nei pagamenti, appartenenza a particolari categorie di utenti), o addirittura la descrizione delle prestazioni sanitarie o legali.
Un’altra criticità evidenziata, è legata alla scelta dell’Agenzia delle entrate di caricare e mettere a disposizione sul proprio portale, tutte le fatture in formato digitale senza che una esplicita richiesta dei consumatori. Altri dubbi vengono sollevati sugli intermediari che si troverebbero a gestire una mole enorme di dati, lavorando per più imprese, che potrebbero dare adito ad usi impropri grazie a collegamenti e raffronti tra le migliaia di fatture dei diversi operatori economici. Si legge ancora nella nota: «criticità per quanto riguarda i profili di sicurezza, a partire dalla mancata cifratura della fattura elettronica, tanto più considerato l’utilizzo della PEC per lo scambio delle fatture, con la conseguente possibile memorizzazione dei documenti sui server di posta elettronica»
Quindi, in questo scenario, possiamo dire che un sistema che fino a qualche giorno fa sembrava attendere solo l’inizio del nuovo anno per decollare, si trova a dover essere rivisto quanto prima per trovarne l’applicazione legislativamente più corretta.
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